La consultazione, in quanto parte di un processo decisionale più ampio, deve dare ai partecipanti la possibilità effettiva di influenzare la decisione finale; pertanto deve essere condotta nelle fasi in cui i differenti punti di vista sono ancora in discussione e sussistono le condizioni per cui diversi approcci alla materia in oggetto possono essere presi in considerazione.
Criteri
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L’amministrazione fissa in anticipo l’orizzonte temporale relativo al processo di consultazione e lo rende noto agli interessati per tempo attraverso tutti i canali a sua disposizione (email, SMS, social media, annunci, lettere di invito);
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l’amministrazione assicura ed incentiva un periodo di dibattito e analisi dei vari punti di vista tra gli interessati, che può svolgersi con l’intervento attivo dell’amministrazione o del tutto indipendentemente, nella fase antecedente il periodo di consultazione vero e proprio; la durata di questa fase di dibattito mira ad assicurare un’adeguata pubblicità anche rispetto al numero dei destinatari ed all’oggetto della consultazione;
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l’amministrazione pianifica una durata adeguata per il processo consultivo e prevede, per la consultazione vera e propria, un periodo possibilmente compreso tra le 8 e le 12 settimane.
Ritengo utile aggiungere in fondo:
prevedendo, ove possibile, diverse fasi di lavoro per:
– definire meglio l’oggetto della consultazione;
– aggregare idee;
– raccogliere maggiore consensoReference
1. più che aggregare idee occorre dare voce a tutti i punti di vista
2. non parlerei di raccogliere consenso – non è per questo che si fa la consultazione. La consultazione si fa per raccogliere contributi che aiutino a costruire una soluzione migliore e che per quanto possibile rispetti tutti gli interessi in gioco.
Questo è certamente il principio più “sfidante” per una pubblica amministrazione – che per definizione non è tempestiva. L’italia è piena di casi di consultazioni pubbliche che hanno portato alla definizione di progetti che poi sono stati realizzati con tempi molto lunghi. I genitori progettano il campo giochi in alla fin fine giocheranno i figli dei loro figli. Che magari desiderebbero altro perché nel frattempo le esigenze sono cambiate.
Su questo tema occorre una vera e propria rivoluzione copernicana dal punto di vista amministrativo, che consenta di realizzare in tempi rapidi quel che viene deciso.
Sul tema del “ritmo della consultazione” invece concordo pienamente, la consultazione deve avere tempi certi e possibilmente rapidi.
Nella fase antecedente il processo consultivo vero e proprio, i cittadini potrebbero far pervenire suggerimenti sulla formazione dell’agenda dei lavori e sul nome di possibili esperti da invitare alla consultazione
come ci si iscrive ? come si sa di poterlo fare ?Reference
almeno mantenere 12 settimane per fare più tempo per informarsi e mandare osservazioni.Reference
Come già da altro commento, il punto della temporalità va aggiunto e ribadito in tutto il documento.Reference
Andrebbe distinto un cronoprogramma, con relatiivi tempi minimi. X tempo per la messa online. X per la fase di confronto, X per le proposte, X per la presa in carico delle proposte e commenti successivi, X per gli esiti e discussione sugli esiti.Reference
La consultazione deve essere tempestiva per essere efficace, il periodo di dibattito ragionevolmente limitato, ma deve dare il tempo materiale di informarsi adeguatamente. Perciò quello tra le 8 e le 12 settimane pare congruo.
Mi sembra corretta la distinzione fra un'”adeguata” durata del processo di consultazione (che comprende, quindi, il tempo necessario per l’informazione, l’analisi, il confronto fra i vari punti di vista) e i tempi per la consultazione vera e propria, che invece non dovrebbero superare le 12 settimane.
Manca criterio sulla tempestività nella pubblicazione della risposta/esito dell’amministrazione alla consultazione, che dovrebbe avvenire ‘in tempi ragionevoli’ es. 12 settimane, altrimenti motivare il ritardo.Reference
Dopo “adeguata” inserirei “alla complessità del tema oggetto della consultazione”. I tempi e la strutturazione del percorso dipendono da questa. Per temi complessi potrebbe servire una fase di informazione più ampia, con possibilità di consultare documenti e fare domande ad esperti di diversa posizione.
sostituirei “deve dare ai partecipanti la possibilità effettiva di influenzare la decisione finale” con “consiste nella possibilità effettiva per i partecipanti di concorrere a determinare la decisione finale”Reference
eliminerei testo tra parentesi (gli avanzamenti tecnologici potrebbero rendere inattuale l’elenco)Reference
Mi pare manchi un’indicazione relativa alla fase in cui l’amministrazione si impegni a fornire un adeguato corredo informativo ai cittadini, per permettere loro di conoscere ciò su cui saranno chiamati a esprimersi.Reference
Siamo d’accordo con Leonardo Ferrante: il punto della temporalità va aggiunto e ribadito in tutto il documento. Stilare un crono-programma diventa quindi importante. Andranno poi chiarite le modalità di accesso e iscrizione.
Il periodo della consultazione non dovrebbe essere inferiore alle 12 settimane.
Inserirei tutto il criterio della tempestività nello schema modello proposto alla fase tempi.
E’ essenziale che le linee guida siano snelle, semplici e sintetiche, per incentivare la PA ad utilizzarle. Siamo zeppi di documenti, leggi, regolamenti , circolari e linee guida, proviamo ad elaborare uno strumento sintetico.