La consapevolezza dell’importanza dei processi di consultazione deve essere sostenuta anche mediante forme di informazione ed educazione volta ad accrescere la partecipazione e la collaborazione di cittadini, imprese e loro associazioni.
Criteri
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L’amministrazione favorisce la creazione, con tutti i soggetti coinvolti, di comunità attive e consapevoli capaci di sviluppare un dibattito, online e offline, maturo e non polarizzato e di formulare proposte e commenti;
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l’amministrazione può considerare di coinvolgere i destinatari della consultazione nella individuazione delle modalità di realizzazione della consultazione al fine di costruire un quadro di riferimento condiviso che garantisca la legittimità della partecipazione e la fiducia reciproca;
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l’amministrazione adotta le tecnologie necessarie per permettere un’effettiva partecipazione (es.: forum a disposizione dei cittadini, social media e blog moderati da community manager) prima, durante e dopo il processo di consultazione;
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l’amministrazione diffonde la cultura della partecipazione nelle scuole, incentivando la creazione di reti di soggetti pubblici e privati dedicati a tale compito;
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l’amministrazione può mettere a disposizione i luoghi pubblici per permettere ai cittadini di sviluppare forme di dialogo diretto tra loro e con l’amministrazione;
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la comunicazione attivata dall’amministrazione mette in risalto e riconosce il valore aggiunto del risultato ottenuto tramite la partecipazione al processo decisionale mediante la consultazione.
Il punto 4 “Sostegno alla partecipazione” individua tra i destinatari anche le imprese. Pertanto si propone di coinvolgere i soggetti pubblici, come il Sistema Camerale, che attraverso i propri strumenti (portali web istituzionali delle Camere di commercio, portali web tematici, social media, CRM) e la propria rete territoriale, può svolgere un ruolo di supporto nella diffusione della cultura della partecipazione tra le imprese.
Per sostenere (o promuvere) la partecipazione occorre un approccio multicanale – basato cioè su una serie di strumenti diversi e flessibili. Occorre inoltre de-istituzionalizzare la partecipazione (lo so sembra una contraddizione in termini ma è così). Occorre cioè andare li dove la gente è già presente e partecipa e non pensare che debbano essere loro a venir da noi.
La polarizzazione dipende in parte dall’argomento. Piuttosto, si potrebbe parlare di un dibattito anche acceso, ma civile e rispettoso.Reference
come saranno attuate ?Reference
come favorisce questa creazione ?Reference
deve coinvolgerli se no non e’ seriaReference
deve mettere a disposizione luoghi pubblici perché’ il tema e’ pubblicoReference
come lo fa ?Reference
Questo punto c’interessa molto. Come Libera le chiamiamo “comunità monitoranti” e stiamo decisamente lavorando per promuoverle e renderle formate. “Favorisce” che significa?Reference
Questo punto è importante, e “meta-progettuale”.
La PA può proporre il progetto fin dall’inizio, negoziandolo in modi e tempi (torno a dire, tempi) con i destinatari della stessa, ma anche in questo caso senza aprire all’infinito. Occorre un approccio di ragionevolezza.Reference
Una cosa che manca, a mio avviso, è una visione complessiva di un unico strumento che, un po’ come quello che stiamo usando, racchiuda tutto. Una sorta di “portale delle consultazioni”, in cui figurano tempi, modi, forum, sarebbe uno strumento da poter promuovere anche con queste linee guida.Reference
Aggiungerei un “gratuitamente”Reference
Parlerei sia di “cultura della partecipazione, dell’integrità e del monitoraggio civico”.Reference
Si potrebbe prevedere un ruolo dei RUP e dei Responsabili della prevenzione della corruzione, per immaginare anche operatori con cui interagire frequentemente.Reference
Concordo. Rendere la partecipazione dei cittadini un elemento abituale per migliorare la performance delle politiche. Integrare i processi di policy making trasparenti nel core business delle istituzioni, costruire competenze adeguate tra i funzionari diffondere una cultura della partecipazione anche attraverso la tecnologia e l’utilizzo della rete. Con le indicate attività ogni ente pubblico migliora il proprio grado di legittimazione con gli stakeholder. Lo dimostra l’esperienza di molte amministrazioni che, fornendo un’informazione onesta del livello dei risultati raggiunti e quindi riducendo il proprio livello di opacità, sono riuscite a smuovere risorse ed attivare partnership basate su una crescente fiducia e consenso.
Sarebbe utile attivare non solo una comunicazione “broadcasting” (attivata dall’amministrazione verso l’opinione pubblica), ma incentivare due tipologie di fattori: 1) meccanismi di comunicazione tra pari (cittadini-cittadini) che valorizzino la partecipazione al processo decisionale; 2)meccanismi di comunicazione interna alle amministrazioni che trasferiscano anche agli operatori della PA il valore aggiunto della dimensione partecipativa per i processi organizzativi e di lavoro quotidiano.Reference
eliminare le parole maturo e non polarizzato, che generano ambiguità.Reference
aggiungere dopo “adotta”: con adeguati fondi e risorse umaneReference
molto vago, specificare come l’amministrazione intende diffondere la cultura della partecipazione nelle scuole; inoltre, non sembra rilevante ai fini delle presenti linee guida.Reference
Questa frase non è chiara. Anche qui si interpreta la consultazione come una forma per realizzare processi decisionali inclusivi. Comunque è giusto che “gli esiti di tali processi siano riconosciuti dalle istituzioni come parti integranti dei procedimenti di formazione delle scelte pubbliche e siano tradotti in provvedimenti normativi e amministrativi o in pratiche di cittadinanza attiva condivise” (dalla Carta della Partecipazione).Reference
Sembra che l’unica partecipazione “effettiva” sia quella del web. Parlerei di “ampliare” oppure di “una serie di iniziative offline e tecnologie”..Reference
Si potrebbero sostituire le parole “maturo e non polarizzato” con: “responsabile e argomentato”.
Nel primo criterio aggiungerei, dopo “creazione”: al suo interno e in tutti i soggetti coinvolti”.Reference
Aggiungerei anche un riferimento a forme di “comunicazione” e se fattibile, la messa a disposizione di un tool kit per la comunicazioneReference
sposterei questo criterio nel punto ‘trasparenza’ delle linee guidaReference
Preciserei meglio il legame tra diffusione della cultura della partecipazione nelle scuole e incentivazione alla partecipazione di soggetti pubblici e privati dedicati a tale compito: tale eventuale connessione va comunque stabilita di concerto con il MIUR. Più in generale la diffusione della cultura della partecipazione non è necessariamente legata alla creazione di network specifici che rischiano peraltro di rappresentare ulteriori elementi di filtro.Reference
L’ultimo punto dovrebbe meglio definire con quali strumenti e adottando quali indicatori viene individuato il valore aggiunto del risultato ottenuto tramite la partecipazione al processo decisionale.
concordo e l’ho scritto in altro punto, l’approccio multicanale è fondamentale. Sono processi poco conosciuti e per essere efficaci devono raggiungere il maggior numero di soggetti .