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1° Piano d’Azione Nazionale per il governo aperto

2012 – 2014

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Introduzione

Il 1° Piano d’Azione Nazionale per il governo aperto (1NAP) è stato avvitato in continuità con gli obiettivi di miglioramento delle prestazioni pubbliche, a favore di una maggiore trasparenza della Pubblica Amministrazione (PA) e della partecipazione civica ai processi decisionali pubblici.

Gli interventi normativi avviati nel quadro di un più generale programma di riforme (il Decreto Legge n. 201 del 2011 “Salva Italia”, il Decreto Legge n. 1 del 2012 “Cresci Italia” e il Decreto Legge n. 5 del 2012 “Semplifica Italia”) hanno riguardato la modernizzazione amministrativa, coerentemente con i principi del governo aperto.

L'impegno per il governo aperto in Italia

L’Italia partecipa a OGP con l’obiettivo di promuovere le politiche di governo aperto a livello nazionale e di definire una strategia unitaria nazionale sull’open government che ha beneficiato delle numerose esperienze maturate ancor prima a livello regionale e locale.

Nell'ottica di perseguire un metodo di lavoro basato sull’ascolto e il coinvolgimento di associazioni, imprese e cittadini, anche attraverso forme di consultazione telematica sul modello europeo, il 1NAP ha costituito uno strumento per meglio individuare aree di riforma, razionalizzare l’allocazione delle risorse, identificare aree per interventi a favore dell'anticorruzione e della semplificazione e favorire il confronto competitivo tra organizzazioni pubbliche.

In questo contesto, le politiche di governo aperto hanno rappresentato una leva importante per migliorare la qualità dei servizi resi a cittadini e imprese, consentendo di rispondere ai bisogni crescenti di trasparenza dell’azione amministrativa e di partecipazione dei cittadini e della società civile organizzata.

Il Piano d'Azione

Processo di definizione

Il primo Piano d’Azione Nazionale (1NAP) per il governo aperto 2012 – 2014 è stato elaborato attraverso un processo di co-creazione, al fine di condividere, con i partner internazionali, uno scambio di informazioni e avviare un duraturo processo di aggiornamento reciproco sulle rispettive politiche nell’ambito della trasparenza e apertura della PA.

Metodologia di lavoro

La redazione del primo Piano d'Azione è il risultato di un lavoro di coordinamento di tutti gli attori istituzionali e della società civile, per una definizione condivisa di temi e priorità che includono misure per la trasparenza, l’integrità, la semplificazione, politiche di open data e a sostegno della collaborazione e partecipazione dei cittadini all’attuazione delle politiche pubbliche.

Il processo è articolato in tre fasi:

  • consultazione;
  • attuazione;
  • rendicontazione.

Nel settembre 2013 è stato pubblicato il primo documento di autovalutazione delle PA italiane sull’attuazione degli impegni presi nell’ambito di OGP. L’Italia, così come richiesto a tutti i Paesi che hanno aderito a OGP, ha proceduto quindi ad una consultazione su questo documento. A febbraio 2014, il Meccanismo Indipendente di Valutazione (IRM) ha reso pubblico il report sullo stato di avanzamento dell’Italia.

Le aree di azione

Per il primo Piano d'Azione Nazionale, sono state identificate cinque aree principali di intervento e 16 azioni.

Le aree di intervento hanno riguardato:

  • iniziative per la trasparenza e l’integrità nella PA: l'inclusione della trasparenza tra i diritti civili e sociali, l'istituzione della Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle PA (CiVIT) e il rafforzamento delle politiche anticorruzione;
  • la semplificazione della PA attraverso la partecipazione: promozione di piattaforme permanenti di consultazione e partecipazione degli stakeholder più rilevanti nella formulazione di politiche di semplificazione;
  • il coinvolgimento dei cittadini: il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile e l’ascolto dell’utenza per migliorare le politiche e i servizi pubblici attraverso una serie di iniziative volte a incrementare la qualità dei servizi pubblici, il miglioramento delle relazioni con i cittadini e gli utenti ed il livello di accountability delle pubbliche amministrazioni;
  • i dati aperti: il portale dati.gov.it per supportare il processo di apertura dei dati, con diverse iniziative e strumenti;
  • la collaborazione aperta: un vademecum per la PA 2.0 che introduce la partecipazione e le reti sociali nella PA, individuando e finanziando la realizzazione di strumenti e ambienti per facilitare la partecipazione attiva dei cittadini e degli stessi funzionari pubblici. 

Le 16 azioni hanno avuto come temi prioritari: la realizzazione di un portale della trasparenza, l’adozione di un piano nazionale per le smart communities, il potenziamento del portale nazionale open data e la diffusione di strumenti di e-gov per strumenti e professionisti.

Il Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP)  ha coordinato gli enti pubblici al centro del programma dell’Agenda Digitale e presentato il primo Piano d’Azione italiano in occasione del Meeting ministeriale dell’OGP di Brasilia, che si è svolto ad aprile 2012.