Governo aperto

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Le politiche di governo aperto rappresentano una delle leve più importanti per modernizzare le amministrazioni pubbliche e migliorare la qualità dei servizi resi a cittadini e imprese. Attuare i principi del governo aperto consente di rispondere più efficacemente ai bisogni crescenti di trasparenza dell’azione amministrativa e di partecipazione dei cittadini e della società civile organizzata, permette di contrastare più efficacemente la corruzione e di creare maggiore fiducia nelle istituzioni.

Generalmente un governo aperto è caratterizzato da:

  • trasparenza e qualità dell’informazione: le amministrazioni pubbliche devono rendere conto del proprio operato e delle decisioni assunte, garantendo piena responsabilità sui risultati conseguiti (accountability). È necessario che i dati di interesse pubblico prodotti nell’attività quotidiana dalle amministrazioni siano rilasciati in formato aperto (“open data”);
  • partecipazione civica: i cittadini hanno il diritto di essere coinvolti nella definizione, attuazione e valutazione delle politiche pubbliche. Bilanci partecipati, assemblee cittadine, consultazioni, audit sociali e altre forme di democrazia deliberativa sono strumenti fondamentali per l’esercizio dei diritti da parte di tutti, specialmente delle minoranze. Spesso infatti è difficile per i governi, a livello nazionale o locale, creare meccanismi che consentano ai poveri, alle donne, ai giovani e ad altri gruppi emarginati di partecipare al governo della loro comunità: per questo è indispensabile proteggere lo spazio civico;
  • innovazione digitale inclusiva quale condizione abilitante per l’attuazione di politiche pubbliche a supporto della partecipazione pubblica, della trasparenza e dell’accountability. È indispensabile garantire accesso alle tecnologie, promuovendo l’acquisizione diffusa delle competenze necessarie per l’esercizio della cittadinanza digitale. Al contempo è necessario garantire il rispetto della privacy e la protezione dai rischi di un uso improprio dell’intelligenza artificiale.

Dal 2011, l’Italia ha rafforzato il suo contributo al governo aperto attraverso varie iniziative tra cui gli impegni derivanti dall’adesione ad Open Government Partnership (OGP), l’organizzazione e la partecipazione a eventi e iniziative nazionali ed internazionali - come la Open Gov Week che ha lo scopo di diffondere i principi del governo aperto o il Premio OpenGov Champion per le prassi più virtuose – e la divulgazione dei temi del governo aperto presso le amministrazioni attraverso progetti pilota di innovazione metodologica nella relazione con gli stakeholder delle politiche pubbliche.

Sul fronte della promozione della partecipazione ai processi decisionali pubblici, il Dipartimento della Funzione Pubblica e il Dipartimento delle Riforme Istituzionali hanno realizzato le linee guida operative sulla consultazione pubblica e la piattaforma ParteciPA, per promuovere presso le PA italiane consultazioni pubbliche di qualità fornendo uno spazio di discussione per tutti gli attori che vogliano collaborare sulle modalità di attuazione delle politiche pubbliche.

Chi lavora sul governo aperto?

I principali interlocutori dell’Italia sui temi del governo aperto sono l’Open Government Partnership e Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

Open Government Partnership

Open Government Partnership è un’iniziativa internazionale che supporta la collaborazione tra i Governi e le organizzazioni della società civile con obiettivi specifici e su progetti concreti per una maggiore apertura delle amministrazioni.

Trasparenza, partecipazione, integrità e digitalizzazione sono i principi dell’Open Government Declaration del 2011, con la quale i Paesi aderenti si impegnano ad intraprendere iniziative nell’ambito del governo aperto. Tra gli impegni principali figurano:

  1. lo sviluppo, con il pieno coinvolgimento della società civile e delle PA, di un Piano d’Azione Nazionale  (National Action Plan – NAP) di durata biennale che raccoglie impegni e progetti sui temi d’interesse dell’OGP, avvalendosi dei processi di innovazione e trasformazione digitale;
  2. la produzione di auto-valutazioni sui progressi compiuti nell’ambito del Piano Nazionale d’Azione, valutate poi dall’Independent Reporting Mechanism (IRM);
  3. la diffusione dell’open government in altri Paesi tramite lo scambio di best practices, assistenza tecnica, tecnologie e risorse;
  4. il supporto al programma per i Governi locali. In Italia, il Comune di Palermo è al momento l’unica amministrazione che ha aderito.

Dal 20 settembre 2011, data di avvio formale dell’iniziativa, il numero di Paesi aderenti è cresciuto costantemente fino a includere attualmente 78 membri. L’Italia è partner dal 2011 e da ottobre 2017, dopo essere stata votata dagli altri Stati, è stata ammessa nel Comitato Direttivo di OGP per un mandato di tre anni, per poi essere eletta Co-presidente dello stesso per il 2022 insieme a Aidan Eyakuze di Twaweza East Africa.

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Cambiare la cultura del governo

Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico

Anche l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, o in inglese OECD, Organisation for Economic Co-operation and Development) ha definito politiche e messo a punto strumenti in materia di open government e fornisce una prospettiva ancora più ampia di quella promossa da OGP, indicando i principi del governo aperto quali fattori strategici e indispensabili di qualsiasi processo di riforma del settore pubblico.

I quattro principi chiave della Raccomandazione del Consiglio OCSE sull'Open Government del 2017 a cui l’Italia ha aderito, sono:

  • trasparenza, intesa come accessibilità a dati e informazioni;
  • integrità, ovvero rispetto di valori e principi etici;
  • accountability, ovvero la responsabilità e il dovere di informazione nei confronti dei cittadini sul processo decisionale;
  • partecipazione degli stakeholder, ovvero coinvolgimento nell'intero ciclo politico.

La Raccomandazione indica poi i pilastri dell’open government, 10 disposizioni raggruppate in tre categorie: fattori abilitanti (elementi chiave per lo sviluppo delle strategie di apertura), attuazione (elementi a supporto dell’attuazione delle strategie), open state (coinvolgimento di tutti i livelli di governo nell’adozione di politiche di apertura).

L’OCSE, con la collaborazione dell’Osservatorio sull’innovazione nella pubblica amministrazione (OPSI), ha inoltre realizzato un Toolkit Navigator, per supportare i Governi nell’attuazione della Raccomandazione e nei processi di riforma. Per ogni sezione sono presentati casi di studio ed è possibile attingere ad una lista di esperti per consulenze mirate. Nella pagina sono anche riportati link ai toolkit messi a punto da Governi e/o organismi di settore e da cui trarre utili spunti per l’elaborazione di strategie di trasparenza, la messa a punto di attività di comunicazione, monitoraggio, ecc.

Inoltre, è di recente creazione l'Open Government Dashboard dell'OCSE, uno strumento di visualizzazione innovativo, costantemente aggiornato e ampliato, che comprende numerosi indicatori su diversi temi di open government. L'attuale versione beta comprende i dati di 44 Paesi (tra cui 34 membri dell'OCSE) ed è suddivisa in cinque sezioni: introduzione al concetto di governo aperto; il processo di OGP e la sua governance; partecipazione dei cittadini e degli stakeholder; trasparenza e accesso alle informazioni; protezione e promozione dello spazio civico. Insieme, questi indicatori forniscono un'istantanea dettagliata delle misure che i governi stanno adottando per promuovere il governo aperto.

Infine, l’OCSE ha creato una Community di esperti di open government con la quale confrontarsi e interagire per condividere esperienze, buone pratiche, idee e consigli.

A cosa serve il governo aperto? Guida per gli scettici

La Guida per gli scettici del governo aperto è la guida che OGP ha pubblicato in due tranches, la prima edizione il 10 luglio 2018 OGP e la seconda, integrativa, il 16 maggio 2022. Entrambe le guide mostrano l’evidenza dell’impatto della metodologia del governo aperto complessivamente in dieci aree d’azione: erogazione di servizi pubblici; opportunità di business; efficienza e risparmio sui costi delle amministrazioni; prevenzione della corruzione; fiducia nel governo; accesso alla giustizia; apertura fiscale; contratti aperti; audit sociali; gestione dei reclami.

 

Ognuno dei capitoli offre un approfondimento del tema, dati e casi studio a supporto. Esperti di tutto il mondo hanno collaborato per revisioni rigorose all'interno e al di fuori dei paesi membri dell'Open Government Partnership (OGP).

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