Difesa dello spazio civico

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Lo spazio civico include le libertà fondamentali di espressione, di riunione pacifica e di associazione, di tutela della privacy nonché i diritti di partecipazione inclusiva che assicurino a donne, giovani, minoranze linguistiche/etniche, persone con disabilità e gruppi sottorappresentati un loro pieno coinvolgimento nella vita politica, economica e sociale.

La promozione e la protezione dello spazio civico da parte dei Governi è una precondizione per la costruzione di società realmente inclusive, in cui tutti gli individui possano liberamente sviluppare la propria personalità e partecipare attivamente ai processi decisionali pubblici.

Uno spazio civico aperto rafforza la democrazia e garantisce l’inclusione, operando nel contempo come fattore-chiave di sviluppo: Paesi con livelli più elevati di rispetto per i diritti civili fanno registrare, tra le altre cose, maggiori tassi di crescita economica e livelli più alti di sviluppo del capitale umano.

Gli Stati aderenti all’iniziativa Open Government Partnership sono chiamati ad assumere impegni trasformativi per difendere e rafforzare lo spazio civico, intervenendo attivamente con azioni mirate a difesa dei diritti e delle libertà e assicurando nel contempo, in caso di violazioni, efficaci sistemi di tutela e ripristino dei diritti.  Questa politica, che deve essere continua e costante, assume particolare rilevanza in circostanze eccezionali, come ad esempio dimostrato dall’emergenza pandemica da Covid-19.

Sebbene l’OGP Global Report affermi che i Paesi della Partnership hanno visto un calo minore nell’erosione dello spazio civico rispetto ai Paesi non membri, anche questi ultimi  non fanno eccezione alla tendenza.

Il G20 del 2021 a presidenza italiana ha confermato l’impegno ad adottare tutti i mezzi a disposizione necessari per fronteggiare gli effetti negativi della pandemia da Covid-19, che hanno aggravato le diseguaglianze economiche e sociali.

 

Il contesto nazionale tra qualità della democrazia e PNRR

In Italia le misure  adottate dal Governo nel periodo pandemico hanno aperto un ampio dibattito rispetto all’esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali, seppur garantite da un quadro costituzionale e normativo di tutela ampio e consolidato. Il dibattito ha riguardato, in particolare, gli interventi da mettere in campo per ovviare agli effetti negativi sul sistema economico, sociale, educativo, etc. prodotti dalla pandemia. Soprattutto durante la prima fase dell’emergenza, ad essere particolarmente colpiti sono state le categorie più vulnerabili. Basti pensare, ad esempio, che il tasso di partecipazione delle donne al lavoro in Italia è solo il 53,8%, molto al di sotto del 67,3% della media europea. Inoltre, l’Italia è il Paese dell’UE con la più alta percentuale di ragazzi tra i 15 e i 29 anni non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione (NEET). Questi problemi sono ancora più accentuati nel Mezzogiorno.

Nel contesto delineato, numerose sono state, nel tempo, le iniziative  promosse nel nostro Paese volte ad adottare misure specifiche di superamento delle disparità di genere e a sostegno delle nuove generazioni: riconoscimento dell’equiparazione dei diritti e maggiori tutele alle donne lavoratrici; conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro; supporto alla genitorialità; incentivi alla creazione e allo sviluppo di imprese a prevalente o totale partecipazione femminile; etc.

Per quanto riguarda i giovani, sempre negli ultimi anni sono state promosse  azioni in favore dei giovani talenti e il contrasto al disagio giovanile. Le priorità politiche nazionali delineate dal Governo includono l’integrazione sociale, la partecipazione, il sostegno all’autonomia dei giovani, l’educazione non formale, la prevenzione e le misure contro le nuove dipendenze.

La centralità delle questioni relative al superamento delle disparità di genere e all’inclusione giovanile è ribadita nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): l’inclusione sociale si pone quale asse strategico del PNRR, accanto a digitalizzazione e transizione ecologica, con l’obiettivo primario di creare sviluppo e ridurre le diseguaglianze.

All’inclusione il Governo dedica una specifica Missione nel PNRR (Missione 5 – Inclusione e coesione), che svolge un ruolo centrale nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il Piano, di sostegno all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento delle prospettive occupazionali dei giovani, di riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne.

 

La difesa dello spazio civico nei Piani d’Azione Nazionale per il governo aperto

Gli impegni del Governo italiano per la protezione dello spazio civico, con specifico riferimento alle dimensioni della parità di genere e della inclusione giovanile, hanno portato alla realizzazione di alcuni importanti risultati nell’ambito del 3° Piano d’Azione Nazionale. Al fine di elevare il livello di accountability e partecipazione rispetto all’attuazione della “Buona Scuola”, la riforma del sistema educativo introdotta dalla legge n. 107/2015, con particolare riferimento alle famiglie e agli studenti, ha previsto il lancio di una piattaforma di monitoraggio dei percorsi scuola-lavoro, un’applicazione dedicata alla “Buona Scuola Digitale”, un’applicazione per l’edilizia scolastica ed è stato istituito un Osservatorio per la scuola digitale.

In aggiunta, il progetto “A Scuola di OpenCoesione” (ASOC) –  percorso didattico innovativo finalizzato a promuovere e sviluppare nelle scuole italiane principi di cittadinanza attiva e consapevole, attraverso attività di ricerca e monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici europei e nazionali – ha esteso la partecipazione a circa 200 classi di istruzione secondaria provenienti da tutto il territorio nazionale, con oltre 4.000 studenti, assieme a 360 docenti, e la collaborazione attiva di 26 Centri di informazione Europe Direct e di 61 Associazioni territoriali, accrescendo notevolmente la community di ASOC. Per favorire il costante aggiornamento del monitoraggio civico realizzato dagli studenti, è stata lanciata la collana ASOC EXPERIENCE, che raccoglie nuovi video realizzati da scuole che hanno preso parte alle precedenti edizioni del progetto ASOC, nei quali gli studenti raccontano, a distanza di un anno, l’evoluzione delle loro ricerche.

Successivamente, nell’ambito del 4° Piano di Azione Nazionale è stata elaborata la Direttiva n. 2 del 2019 in materia di pari opportunità e rafforzamento dei Comitati unici di garanzia (CUG) nelle pubbliche amministrazioni. Nell’ambito dei diritti di cittadinanza e dello sviluppo delle competenze digitali dei giovani, è stato lanciato e testato il Portale Giovani 2030; sono state avviate a livello locale attività formative per la cittadinanza, in collaborazione con soggetti pubblici e privati, anche con azioni specifiche su obiettivi di genere, rilevando informazioni e dati connessi alla partecipazione femminile alle iniziative proposte e prendendo in considerazione le problematiche delle donne straniere.

Il tema della difesa dello spazio civico è stata un’azione centrale nel processo di co-costruzione del 5° Piano d’Azione Nazionale, attraverso il quale lo spazio civico è stato declinato in due dimensioni di intervento: la parità di genere nei settori pubblico e privato e il rafforzamento nel rapporto tra i giovani e la partecipazione. Ciò perché, per essere efficace, strutturale e in linea con gli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali, la ripresa dell’Italia deve dare pari opportunità a tutti i cittadini, soprattutto quelli che non esprimono oggi pienamente il loro potenziale.

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