Diffusione della conoscenza dei fenomeni che minacciano l’integrità dei processi decisionali pubblici e rafforzamento delle competenze di PA e OSC
Organizzazioni responsabili per l’attuazione
PA: Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA)
OSC: Libera
Organizzazioni che collaborano all’attuazione
PA: Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), Banca d'Italia - Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia (UIF)
OSC: Labsus - Laboratorio per la sussidiarietà, Transparency International
Problema affrontato
La difficile integrazione tra i presidi che l’ordinamento pone a tutela dell’integrità pubblica (antimafia, anticorruzione, antiriciclaggio, antifrode, ecc.) nasce dalla generale difficoltà nella comprensione dei fenomeni che minacciano l’efficacia dell’azione politica e amministrativa e che distorcono la stessa finalità a cui deve tendere il sistema pubblico.
Alcuni di questi fenomeni, come l’infiltrazione della criminalità organizzata, il riciclaggio di denaro sporco, le frodi e le malversazioni destano certo un particolare allarme sociale; tuttavia, le dinamiche e i meccanismi di strumentalizzazione che coinvolgono il settore pubblico sono difficili da comprendere e quindi spesso sfuggono alla percezione. Altri fenomeni, come il conflitto di interessi e le porte girevoli, rimangono sullo sfondo dell’azione politica e amministrativa e vengono affrontati privilegiando approcci non efficaci ai fini del presidio dell’indipendenza e dell’imparzialità della funzione pubblica.
La complessità dei fenomeni rende sempre più necessario costruire e rafforzare, sia sul versante delle amministrazioni pubbliche che su quello dei cittadini, conoscenze e competenze utili ad affrontarli, facendo dialogare il presidio amministrativo costituito dal sistema dei controlli interni con il controllo esterno assicurato dalle attività di monitoraggio civico. È importante costruire un linguaggio comune sia alla prevenzione che al contrasto dei fenomeni corruttivi, del riciclaggio e delle frodi, anche nella prospettiva di integrare sempre di più i presidi previsti dall’ordinamento con le soluzioni sviluppate dalle organizzazioni della società civile.
Altro tema fondamentale, in questa prospettiva, è la tutela del whistleblower: nonostante la recente recezione della Direttiva 2019/1937 sono rimaste aperte ancora tutta una serie di criticità, in particolare in merito alla visibilità delle OSC che prestano attività di supporto e accompagnamento ai whistleblower e della fruibilità di questo servizio. È quindi necessaria sia una mappatura e una ricognizione di tutti i soggetti che a vario titolo si occupano della tutela del whistleblower in Italia, sia un’ulteriore promozione e diffusione presso le PA italiane delle buone pratiche già sviluppate dalla Comunità di Pratica dei RPCT della SNA che affrontano questo problema.
Descrizione impegno
L’obiettivo principale è creare, attraverso la collaborazione paritaria tra istituzioni e organizzazioni della società civile, un corpus di competenze e linee guida per prevenire corruzione, frodi e riciclaggio, promuovendo la cultura dell’integrità tra il personale pubblico e le organizzazioni della società civile. Per questo, è cruciale la formazione all’interno della Comunità di pratica dei RPCT della SNA.
Ciò si concretizza nell’individuazione di archetipi per sviluppare competenze innovative per la formazione dei dipendenti pubblici, consentendo loro di comprendere i fenomeni e gestire correttamente i conflitti di interesse e i dilemmi etici, come richiesto anche dalle Raccomandazioni OCSE sull’integrità pubblica. Inoltre, è fondamentale contribuire a cambiare la narrazione sulla figura del whistleblower, rafforzandone la tutela per la difesa del valore pubblico.
Si prevedono iniziative per aumentare la comprensione della nuova normativa, promuovere percorsi di formazione e sviluppo di competenze dei RPCT, e per pianificare strategie di comunicazione mirate.
Analogo discorso vale per la trasparenza dei beni sequestrati alle mafie, da restituire alle comunità per recuperare quel valore sottratto. Nell’attuale contesto, l’integrazione tra anticorruzione e antiriciclaggio è essenziale per prevenire i rischi di infiltrazioni criminali, soprattutto nell’impiego dei fondi finanziati dal PNRR.
In che modo l'impegno contribuirà a risolvere il problema?
Lo sviluppo di competenze, sia all’interno della società civile che delle amministrazioni, è di primaria importanza per supportare le politiche di integrità e la gestione dei beni confiscati alle mafie per fini sociali, aiutando gli attori ad orientarsi in un panorama complesso e ad innescare il dialogo necessario a costruire e preservare il valore pubblico, che è l’obiettivo ultimo dell’azione amministrativa.
Per quanto riguarda l’integrazione tra presidi anticorruzione e antiriciclaggio, alla luce della necessità di un sempre maggiore coordinamento, si proseguirà con un’indagine qualitativa per mettere a sistema le informazioni e i dati relativi ai fattori che abilitano le amministrazioni pubbliche ad adempiere ai doveri antiriciclaggio, con lo scopo di realizzare un modello di collaborazione attiva suscettibile di essere proposto attraverso la Comunità di pratica a un più ampio numero di enti pubblici, trasformando quei fattori abilitanti in vere buone pratiche da esportare e diffondere.
Nella stessa ottica si inserisce anche la definizione di un modello di competenze per l’integrità, da sviluppare attraverso indagini qualitative e quantitative sulla percezione e tolleranza dei comportamenti corruttivi, oltre che sulla comprensione dei fenomeni che minacciano la trasparenza e l’integrità dei processi decisionali.
In un’epoca in cui la narrazione costruita su dati non facilmente verificabili plasma e costruisce lo spazio civico, occorre ripensare in quest’ottica il valore dell’informazione pubblica, sia ai fini delle decisioni pubbliche che del coinvolgimento dei cittadini nella vita politica.
L’impegno prevede attività in coordinamento con l’impegno 4 dell’obiettivo B.
Perché questo impegno è rilevante per i valori OGP?
L’impegno è rilevante perché punta sia a valorizzare il ruolo e l’esperienza della società civile organizzata - a fianco delle amministrazioni pubbliche - nelle azioni di prevenzione dei fenomeni corruttivi con l’obiettivo di favorire integrità e accountability, sia a diffondere in modo mirato competenze tra il personale pubblico.
Dal momento che si riscontra ancora oggi una forte mancanza di sensibilità e consapevolezza su temi cruciali per la prevenzione della corruzione, è necessario promuovere modelli innovativi di formazione per i dipendenti pubblici (anche attraverso casi concreti e dilemmi etici, come richiesto ad esempio dalle Raccomandazioni OCSE sull’integrità pubblica), in modo tale da abilitare una piena comprensione dei fenomeni e gestire correttamente i rischi.
Analogamente, è rilevante per i valori di OGP accompagnare il cambiamento della narrazione sul whistleblower, con la messa in rete di tutti i soggetti che a vario titolo si occupano della tutela di questa figura in Italia e il potenziamento della trasparenza sui canali per le segnalazioni, al fine di creare un ambiente favorevole.
Attività
Integrazione tra presidi anticorruzione e antiriciclaggio e rafforzamento dei presidi antiriciclaggio nelle amministrazioni
Output:
- Aggiornamento indagine sui fattori abilitanti i doveri antiriciclaggio, in continuità con 5NAP (maggio 2025)
- Linee Guida per l'integrazione dei presidi antiriciclaggio nell'ambito degli obiettivi di promozione dell'integrità delle amministrazioni pubbliche (gennaio 2026)
Data di inizio e fine dell'attività
Settembre 2024 - Gennaio 2026
Rafforzamento della trasparenza e dell’accountability per il monitoraggio civico e delle competenze del personale delle pubbliche amministrazioni nella gestione dei beni confiscati
Output:
Buone pratiche in materia di:
- Standardizzazione pubblicazione dati (gennaio 2026)
- Regolamento di gestione e destinazione dei beni confiscati (maggio 2026)
Data di inizio e fine dell'attività
Gennaio 2025 - Maggio 2026
Diffusione di buone pratiche in materia di whistleblowing
Output:
Rassegna di buone pratiche (settembre 2025)
Data di inizio e fine dell'attività
Ottobre 2024 - Settembre 2026
Sensibilizzazione sul tema del conflitto di interessi, sviluppo e trasferimento di un modello di “Policy di emersione e gestione”
Output:
Prototipo di “Policy di gestione del conflitto di interessi” (marzo 2025)
Data di inizio e fine dell'attività
Settembre 2024 - Marzo 2025
Indagine quali-quantitativa finalizzata ad una prima definizione del “Profilo di competenze per l’integrità pubblica”
Output:
Rapporto di ricerca scientifico-divulgativo per sensibilizzare sui temi dell’integrità e trasparenza dei processi decisionali e dei fenomeni che possono comportare una caduta dell’integrità, con particolare attenzione al conflitto di interessi (maggio 2026)
Data di inizio e fine dell'attività
Gennaio 2025 - Maggio 2026
Definizione di un primo quadro di competenze per integrità e partecipazione per anticipare in età scolare l'esposizione alla cultura dell’integrità, sulla base di esperienze rilevanti in ambito nazionale e internazionale
Output:
Documento di sintesi: “Le competenze per l’integrità nella scuola” (aprile 2026)
Data di inizio e fine dell'attività
Marzo 2025 - Aprile 2026
Informazioni di contatto
SNA: Valentina M. Donini (v.donini@governo.it)
Libera: Leonardo Ferrante (leonardo.ferrante@libera.it)