Promuovere la cultura dell’integrità e la trasparenza dei processi decisionali pubblici
Contesto
Integrità pubblica e democrazia sono strettamente connesse; la perdita di integrità espone le moderne democrazie al rischio dell'instaurarsi di oligarchie o di cleptocrazie, in cui l’interesse di pochi condiziona e vincola i decisori pubblici, sequestra la funzione pubblica e produce il progressivo declino degli Stati.
Cultura dell’integrità del settore pubblico, lotta alla corruzione e tutela delle democrazie sono temi trasversali a diverse iniziative: i documenti approvati nei Fora internazionali non lasciano dubbi sul fatto che la corruzione sia una minaccia locale e globale, rafforzata dalle emergenze pandemiche e belliche degli ultimi anni. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile pone l’obiettivo trasversale di ridurre la corruzione e gli abusi di potere in tutte le loro forme, per promuovere lo stato di diritto e creare istituzioni efficaci, trasparenti e responsabili.
Con precedenti iniziative, realizzate nel corso dell’ultimo Piano d’Azione Nazionale, sono stati già avviati diversi percorsi di rafforzamento della cultura dell’integrità pubblica, grazie soprattutto al lavoro svolto dalla Task Force coordinata dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e dalla Comunità di Pratica dei RPCT, gestita dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Gli interventi realizzati hanno contribuito a promuovere un generale cambiamento nell’approccio alla prevenzione della corruzione, che guarda sempre più alle competenze degli attori chiave in un’ottica di semplificazione e di integrazione tra i presidi previsti dall’ordinamento e le soluzioni sviluppate dalle organizzazioni della società civile.
Promuovere la cultura dell’integrità pubblica non consiste in un mero adempimento agli obblighi di legge, ma anche nell’attuazione di azioni concrete che hanno l’obiettivo di mettere il decisore pubblico nelle condizioni di operare nell’esclusivo interesse della collettività.