Numero impegni 2

Innovazione digitale inclusiva

Grafica di persone abbracciate in cerchio
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Contesto e obiettivi dell’azione

L’innovazione digitale è il principio su cui si basano le politiche di governo aperto ed è l'intervento essenziale e trasversale a tutti gli altri principi: trasparenza, partecipazione civica, lotta alla corruzione, accountability.

L'Unione Europea promuove investimenti in tecnologie, infrastrutture e processi digitali degli Stati membri, per aumentare la competitività europea su scala globale. In questo contesto, la priorità italiana è recuperare il profondo divario digitale e culturale che la contraddistingue, come evidenziato dal quartultimo posto in UE del Paese nell'indice DESI (Indice di digitalizzazione dell'economia e della società), e dall'ultimo posto sulle competenze digitali.

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si legge: “La digitalizzazione e l'innovazione di processi, prodotti e servizi, caratterizzano ogni politica di riforma del Piano, dal fisco alla pubblica amministrazione (...). Le sei Missioni del PNRR rappresentano aree "tematiche" strutturali di intervento: 1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 2. Rivoluzione verde e transizione ecologica; 3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile; 4. Istruzione e ricerca; 5. Inclusione e coesione; 6. Salute."

In questo quadro, appare necessario sostenere le iniziative di monitoraggio e controllo civico degli investimenti pubblici attraverso il coinvolgimento della società civile e delle pubbliche amministrazioni in attività congiunte di scambio e confronto di buone pratiche già realizzate o da avviare. La disponibilità di dati e informazioni in formato aperto collegati agli investimenti del PNRR diventa un elemento abilitante dei processi di partecipazione civica diffusa e di accountability delle amministrazioni.

Secondo il rapporto DESI – Digital Economy & Social Index 2019, l’Italia ha migliorato significativamente la propria posizione sul tema dei dati aperti. Tuttavia, continuano a riscontrarsi una serie di difficoltà che rallentano le possibilità di riutilizzo di tale patrimonio informativo. Una delle principali è il mancato incontro tra domanda e offerta, che si esprime nella inadeguata conoscenza del fenomeno Open Data e delle potenzialità sottese al riutilizzo dei dati.

A ciò si aggiunge la mancanza di conformità a modelli standard di rappresentazione dei dati che li rendano effettivamente integrabili e comparabili. In questo scenario, oltre alla necessità di continuare a promuovere la cultura del riutilizzo dei dati, si dovrebbe procedere alla definizione di regole condivise e pubblicare Open Dataset di alto valore, sia per il contributo potenziale in termini di trasparenza, che di riutilizzo in ottica di servizi e nuove attività d’impresa.

Come dimostrano i dati del rapporto DESI, il basso livello di competenze digitali è una criticità che contraddistingue l’Italia ed è ampiamente riconosciuto tra le principali cause del ritardo maturato nel processo di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione (PA). Sempre secondo il DESI, l’Italia ha particolare bisogno di iniziative strategiche sul tema delle competenze digitali dedicate ai diversi settori della popolazione, quali: gli anziani, le persone inattive e gli stessi giovani.

Allo stesso tempo, è sempre più diffusa, tra le imprese, l’esigenza di semplificare i rapporti con la PA nella fruizione dei servizi e degli adempimenti.

Alla scarsa diffusione delle competenze digitali si aggiunge una scarsa consapevolezza dei diritti di cittadinanza digitale. In tal senso, è importante attivare strumenti e iniziative volti a diffondere la consapevolezza tra i cittadini rispetto ai diritti legati alla cittadinanza digitale e al valore aggiunto apportato dai servizi digitali.

Gli Impegni

Impegno 5.01
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Cittadinanza digitale. Abilitare all’innovazione digitale inclusiva

Impegno 5.02
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Standard aperti per l’inclusività e la partecipazione della società civile nel monitoraggio della spesa pubblica