OGWeek 2024 - Co-creare e sviluppare competenze a supporto della cultura del governo aperto

Open Gov Week 2024
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Nel Sesto Piano di Azione Nazionale che è attualmente in fase di co-creazione, il tema delle competenze per il governo aperto avrà un ruolo centrale anche in relazione ad una delle priorità strategiche indicate dal Forum per il Governo Aperto: “Definire e diffondere le competenze per il governo aperto e promuovere la leadership per la sua attuazione nella dirigenza pubblica e nella società civile organizzata”. L’incontro del 30 maggio 2024 ha rappresentato una tappa assai utile per illustrare gli avanzamenti di questo percorso e per delimitare i confini di una possibile mappa delle competenze per il governo aperto, mettendo a sistema le esperienze di diverse amministrazioni e organizzazioni della società civile che hanno deciso di investire in questa sfida attraverso azioni concrete, sostenibili e trasferibili e che mettono in primo piano il ruolo delle competenze come elemento imprescindibile attraverso il coinvolgimento del personale pubblico e dei cittadini.

Ma cosa significa, in concreto, agire nello spirito del governo aperto? E quali sono le conoscenze, le competenze e le abilità che definiscono il profilo di un “agente” che opera nello spirito del governo aperto? Dove, come e quando si acquisiscono queste competenze e quali strumenti le abilitano? Sono riferibili solo al cosiddetto “decisore pubblico” o possono essere definite anche in un quadro più ampio che include il monitoraggio civico, la partecipazione dei cittadini e l’azione di advocacy delle organizzazioni della società civile?

 I lavori sono stati introdotti  da Massimo di Rienzo, esperto della Task Force per il governo aperto del Dipartimento della Funzione pubblica, visualizzando una mappa tridimensionale degli ambiti di acquisizione e utilizzo delle competenze per il governo aperto e sottolineando che tali competenze sono ancora largamente sottoutilizzate dal settore pubblico italiano, nonostante il tema della formazione del personale sia attualmente al centro del dibattito nazionale e siano state sviluppati strumenti, come il Syllabus delle competenze, potenzialmente in grado di generare un forte impatto trasformativo sulla qualità delle risorse umane delle amministrazioni pubbliche . 

All’evento ha partecipato per l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata  la dott ssa Turchi che ha presentato la Piattaforma unica delle destinazioni, un nuovo strumento che l’Agenzia offre per migliorare la trasparenza e l'utilizzo dei beni confiscati e per abilitare le competenze, da un lato delle PA locali a condividere dati di qualità, dall’altro delle OSC a sviluppare progetti di riuso sociale dei beni.

Vittorio Martone, dell’Università di Torino ha presentato l’iniziativa RimanDATI, Report nazionale sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni locali. L’attività di monitoraggio civico ha avuto l’effetto di migliorare la qualità dei dati forniti dalle amministrazioni comunali. I Comuni che pubblicano l'elenco dei beni confiscati sono passati dal 45,5% di una prima rilevazione al 65,2% dell’ultima rilevazione. Quindi c'è un miglioramento rilevante e cresce anche la modalità di pubblicazione in formato aperto. Il monitoraggio civico, dunque, abilita le competenze del personale della PA ad ottemperare ad un obbligo di pubblicazione strettamente correlato al presidio dell’integrità di un territorio.

Gaetano Vecchio, RPCT  del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha annunciato che è in via di rilascio un aggiornamento del Registro dei portatori di interessi del Ministero. La piattaforma è uno strumento di partecipazione attiva e controllo, che prende spunto dal modello utilizzato dalle Istituzioni Europee e si inserisce nell’ambito delle misure di Trasparenza e Accountability con l’obiettivo di fornire ai cittadini contributi informativi su chi sono gli interlocutori del Ministero e in che modo interagiscono con lo stesso. Le novità sono in chiave di semplificazione degli oneri informativi a carico dei decisori pubblici e dei portatori di interessi; inoltre, la piattaforma non garantirà più solo una rappresentazione statica degli interessi, ma darà la possibilità di verificare come gli interessi abbiano effettivamente orientato il processo decisionale; sarà infatti possibile capire come si è giunti ad una decisione e stabilire la coerenza delle decisioni rispetto agli interessi rappresentati.

Sandra Troia, in rappresentanza degli Stati Generali dell'Innovazione ha illustrato il modello di riferimento delle competenze digitali, il DIG.COMP, nella versione 2.2 che va a descrivere le competenze digitali declinandole in cinque aree e 21 competenze specifiche. Alcune di queste competenze sono funzionali per la trasparenza, la partecipazione e la collaborazione proprio nell'ottica dell'open government: ad esempio, I cittadini devono essere in grado di trovare e accedere alle informazioni pubbliche digitali. Questa competenza permette di esplorare dati governativi, rapporti e risorse online. La relazione ha gettato inoltre  lo sguardo sull’importanza di “codificare” le competenze per il governo aperto così da poter costruire percorsi di formazione “competence-based”, coerenti, stabili e certificabili.

Infine, Valentina Donini ha dato atto di come la Scuola Nazionale, in linea con  l’impegno trasformativo presentato in sede di candidatura al Forum per il Governo Aerto, inserirà una formazione specifica sul Governo aperto nella formazione del corso-concorso per i dirigenti. Ha sottolineato anche che la formazione in materia di governo aperto è sempre più presente nell’offerta formativa della Scuola, in diverse tipologie di  corsi.

 

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