Sovranità digitale, intelligenza artificiale e utilizzo dei dati aperti per una governance inclusiva

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Si è parlato di tecnologie per il governo aperto nel webinar tenuto lo scorso 29 maggio, nell’ambito dell’Open Government Week 2024 con la moderazione di Matteo Fortini del Dipartimento transizione digitale e membro del Forum per il governo aperto.

 

Al centro dell’intervento di Flavia Marzano, componente della Task force per il governo aperto DFP, il tema della sovranità digitale come controllo e gestione delle infrastrutture e dei dati digitali da parte di un governo (nazionale e locale) che promuove l'autosufficienza tecnologica garantendo sicurezza e privacy rispetto a potenze esterne e, analizzando le possibili implicazioni, sfide (minore dipendenza dalle tecnologie) e opportunità (innovazione e crescita economica, migliore governance e resilienza cibernetica, design per tutti).

In tale scenario è stato evidenziato come le politiche di governo aperto, possono giocare un ruolo rilevante nell’equilibrio tra sicurezza e protezione dei dati da una parte e trasparenza dall’altra, anche attraverso l'adozione di soluzioni Open source, improntate sulla cooperazione applicativa (tipica del mondo dell’open government e normato peraltro dall’ art. 68 del CAD), il riuso e l’adozione di standard per l’interoperabilità e la sicurezza, favorendo l’innovazione digitale inclusiva.

 

Qualità dei dati, attenzione e promozione delle diversità e coinvolgimento di tutti gli attori nello sviluppo e adozione di soluzioni basate sull’AI per contrastare il rischio di bias cognitivi, al centro dell’intervento di Laura Sartori che per l’ Università di Bologna ha presentato il progetto Aequitas.

Di intelligenza artificiale generativa ha parlato Paola Velardi, del Dipartimento di Informatica dell’Università la Sapienza di Roma, sottolineando l’importanza di modelli di “machine learning” classici e di IA  per una varietà di applicazioni nelle quali viene generata nuova informazione: revisione di tendenze sociali ed economiche, monitoraggio crisi (disastri e pandemie), automazione processi amministrativi (creazione/traduzione/summary di documenti amministrativi); chatbot per assistenza a cittadini e info sui servizi), sicurezza, supporto alle decisioni politiche, analisi dei feedback dei cittadini, ottimizzazione delle risorse, rilevazione di frodi, questi gli ambiti applicativi di maggiore utilizzo.

 

 Maurizio Napolitano della Fondazione Bruno Kessler di Trento è intervenuto sul tema dati aperti Attraverso una serie di esempi ed esperienze ha sottolineato l’importanza dell’apertura dei dati geospaziali per trasformare i servizi pubblici digitali. La sua chiusura: “…le infrastrutture che attraversiamo quotidianamente sono descritte da dati essenziali per creare nuovi servizi. Ogni PA gestisce il territorio secondo le proprie competenze, e l'insieme dei dati raccolti ne permette il riuso. Aziende e comunità contribuiscono all'integrazione e all'arricchimento dei dati, favorendo il bene comune.” sintetizza perfettamente il suo intervento.

Sull’importanza dell’utilizzo dei dati aperti per i territori e per i servizi locali, significative sono state anche le esperienze raccontate relativamente a due territori regionali. Vito Bavaro della Regione Puglia ha illustrato l’iniziativa   OpenTusk ha evidenziando come sia essenziale supportare gli enti locali, il mondo accademico, della ricerca, dell’innovazione e del terzo settore per la condivisione di procedure e standard comuni per la produzione di nuovi dati aperti. L’obiettivo è sviluppare conoscenza attraverso condivisione di competenze, diffondere la cultura del dato aperto e del riutilizzo dei dati, dare ruolo ai cittadini, alle imprese, alle amministrazioni locali , alle Associazioni, e incentivare la realizzazione di servizi basati sui dati aperti.

Il tema è anche al centro della programmazione 2021-27 della Regione Puglia e apre nuove opportunità per cittadini e imprese, nella prospettiva di servizi sempre più avanzati supportati dalla trasformazione digitale,  e dall’offerta di dati pubblici utili ai territori .

 Gianluca Vannuccini della Regione Toscana, ha parlato invece di strategie e risultati ottenuti  attraverso la politica di apertura dei dati. La Regione Toscana dal 2013, con il gruppo di lavoro per gli Open Data, sta lavorando ad un piattaforma federata con il portale nazionale ed europeo sugli open data che raccoglie, attraverso un unico catalogo, i servizi digitali dei comuni toscani. Inoltre, nell’ambito del FESR è stato predisposto un avviso pubblico rivolto agli enti locali toscani con l’obiettivo di realizzare progetti di innovazione territoriale incentrati sull’elaborazione dei dati e la fornitura di open data (ad es. provenienti da sensori IoT e da voli con drone).

 

Nel complesso si può dire che non mancano progetti e competenze diverse, che insieme concorrono a realizzare politiche di apertura favorite dalla tecnologia, in linea con   i principi del governo aperto,  per raggiungere risultati  qualificanti  sia attraverso la diffusione e l’utilizzo dei dati aperti, che  con il governo dell’intelligenza artificiale.

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